Wedding a Colletta di Castelbianco, tra natura e tradizione
Quando Alessandra mi ha contattato, mi ha confidato che aveva appena ricevuto la proposta di matrimonio. Lei e Andrea avevano sentito parlare molto bene di me, così avevano deciso di affidarmi la loro visione: Andrea è un architetto paesaggista, quindi aveva individuato in un borgo Ligure la località perfetta per il suo Matrimonio. La scelta della coppia è ricaduta così sul Colletta di Castelbianco, un antico gruppo di case che sono state restaurate ma che non hanno per questo motivo perso la loro essenza, finendo per rappresentare un fiore all'occhiello del restauro conservativo.
La chiesa che ha ospitato la cerimonia è la chiesa dell'Assunta, nella frazione principale del borgo, un bellissimo esempio di Barocco ligure a navata unica. Nei sogni di Alessandra e Andrea, la natura era protagonista: ecco quindi la scelta di utilizzare alberi di ulivo e fronde per decorare tutto quanto, dalle panche della chiesa fino all'abito da sposa dell'Atelier Emé che Alessandra ha scelto, il quale riportava proprio fiore d'ulivo ricamato!
Sul sagrato è stato allestito un corner con acque aromatizzate per permettere agli ospiti di rinfrescarsi prima della cerimonia; all'uscita, invece, dopo il rito del lancio del riso, si è tenuto un primo gioioso brindisi da marito e moglie, e poi via in corteo verso il ricevimento.
L'aperitivo si è svolto sulle terrazze del borgo, ognuna delle quali è stata adibita ad una tipologia di show cooking. Al loro arrivo, gli ospiti hanno trovato una comoda panchina dove sedersi per cambiare le scarpe.
La location della cena ha sorpreso persino gli sposi: una zona solitamente adibita a parcheggio è stata allestita con un tavolo imperiale centrale e dei tavoli tondi attorno; le catenarie hanno illuminato a festa tutta la zona, mentre degli alberi di ulivo sono stati posizionati qua e là — ed ecco che un'area spoglia è divenuta una location incredibilmente suggestiva.
Per raggiungere questa zona, è stato chiesto agli ospiti di seguire un percorso luminoso realizzato con faretti a batteria che proiettavano fasci di luce in varie tonalità; il tema dei colori è tornato anche nella denominazione dei tavoli, che sono stati chiamati con le varie tonalità di verde. La torta è stata invece allestita sotto un pergolato di glicine impreziosito da un lampadario in cristallo.
Ph credits: Nicolò Puppo